Ho anticipato i tempi su tutto


Ho anticipato i tempi su tutto.
Ho anticipato il tempo del non conflitto con i miei genitori e vuoi per paraculaggine vuoi per un po’ di comprensione in più, non ho mai provato il vero e proprio odio verso di loro. Non sono mai scappata di casa, tanto meno ho avuto disprezzo nei loro confronti, cose che, parliamoci chiaro, nell’adolescenza sono la prassi.
Ho anticipato il tempo del capire cosa sarei diventata da grande. Ho sempre saputo che avrei cantato. Ho sempre saputo che avrei scritto. A dodici anni avvertivo il mondo intorno a me che appena maggiorenne sarei andata via dall’isola. E quindi.
Ho anticipato il tempo dell’andare via di casa. Piccola piccola, isolana, una valigia vuota con solo un pianoforte, l’iscrizione all’università, qualche spruzzo di sogno qua e là e molta determinazione. 
La prima è stata una casa molto brutta col fuori molto bello e il dentro molto sporco (ci sono finita in ospedale per questa meravigliosa sporcizia, mica cazzi). 
Questa era la prima casa, poi ne ho girate altre sette, o giù di li, fino ad ora.
Ho anticipato il tempo in cui ho capito di essere brava.
Ho anticipato il tempo in cui ho capito che avrei vissuto del mio essere brava.
Ho anticipato il tempo dell’amore vero.
Ho anticipato il tempo del dolore vero.
Ho anticipato il tempo del non pensare più di essere brava.
Ho anticipato il tempo del pagare un avvocato per salvarmi la vita.
Ho anticipato il tempo del riscoprire di essere brava.
Ho anticipato il tempo del ritorno a me stessa.

In un momento in cui ho deciso di disintossicarmi dall’apparenza, mi ritrovo qui a scrivere del mio nuovo viaggio. Un viaggio iniziato quando finalmente ho capito il passo necessario da fare per una nuova vita. E non la “vita di passaggio” che ho fatto fino ad ora, ma la vita vera. Forse. Ché poi è tutto di passaggio, però forse questa lo sarà un po’ meno per il semplice fatto che ho deciso di mettermi in cammino verso la verità, cosa che manca da un po’. E allora decido non di riprendermi ciò che ho perso per strada mentre ero impegnata ad anticipare i tempi su tutto, ma di prendermi ciò che verrà, che è mancato fino ad ora o forse al quale ho dato poca importanza perché troppo impegnata in altre missioni pratiche. Affronto questa camminata con uno zaino un bel po’ pesante rispetto al primo, con dentro molta vita e qualche sasso. In mano ho un palloncino rosso. E vado verso un’isola, la mia. Con calma, piano piano. Sorrido. E se volete vi porto con me.
E’ il momento.


Commenti

  1. E faccio sempre tardi a capire le cose belle, la vita corre e io mi sento sempre indietro.
    Non mi piacciono le domande complicate, ho smesso di cercare risposte nel mare: il mare è la risposta a tutte le mie domande.
    E arrivo sempre in ritardo, la felicità non è un binario ma vivere il presente tra note amiche.
    Se questo è il viaggio, se per una volta posso anticipare i tempi su tutto, portami con te, lì dove è come quando è fuori il cuore.

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