I tre ostacoli e i quattro demoni


La mia amica Francesca una volta mi ha detto: "Quando una persona comune raggiunge la buddità, i tre ostacoli e i quattro demoni invariabilmente appariranno. Il saggio si rallegrerà mentre lo stolto indietreggerà”.
Io non sono buddista e non sono una stolta. Ma non sono neanche saggia, sebbene sia consapevole che mi rallegrerò. Si, gioirò, mi rallegrerò in nome del non indietreggiare.
Quando si prendono decisioni importanti per la propria vita è inevitabile l’arrivo di buche per strada che potrebbero farti inciampare, a Roma poi non ne parliamo. Ma ho cominciato da un po’ di tempo a saltellare e quindi queste buche, io, le schivo. Le vedo eh, sia ben chiaro, ma le schivo. Al mio fianco ho scelto comprensione che implica bene. Il bene di cui tutti ci dovremmo circondare, il bene che tutti dovremmo meritarci, la comprensione di cui tutti dovremmo godere. 
Questa vita passa troppo in fretta per non accorgerci di ciò che vogliamo e di ciò che la nostra anima chiede. Siamo sempre in tempo a fermarci, capire e agire. Smettiamola di credere che per una vita migliore bisogna aspettare. La vita è adesso.

Intanto io ho fatto i biglietti per tornare a casa per Pasqua.

Commenti

  1. Quel tuo saltare le buche è quello spazio vuoto e sospeso dalla realtà brutta, le oasi nel deserto. Quello che nell’inferno, inferno non è.

    E Polo:- L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione ed apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.

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